E’ già da un po’ che tento di replicare le frittelle che mi preparava la mia nonna a Carnevale, la cui ricetta, purtroppo, se n’è andata con lei, perché le sapeva fare così bene che andava a braccio, bilance e misurazioni le erano del tutto superflue. Ho chiesto lumi anche a mia cugina, che, a sua volta, ha interrogato un’altra zia, sorella della mia nonna, ma anche lei, alla domanda “quanto?”, rispondeva sempre “un po'”. Ma pensa. Quello che, comunque, ho appreso, grazie all’interessamento di mia cugina, che ringrazio, è che queste frittelle erano fatte senza uova, cosa che assolutamente non immaginavo, e che, oltre all’uvetta e alla farina di castagne, che ricordavo bene, contenevano anche pezzetti di mela. Ricordavo anche, correttamente, che le facevano con il lievito istantaneo per dolci e che mettevano del burro all’interno dell’impasto. Quanto? Bè, un po’.
Ingredienti:
100 g di farina 0
50 g di farina di castagne
15 g di burro
160 ml di latte
un cucchiaio di zucchero
mezza bustina di lievito per dolci
liquore (io Abricot Bernard)
30 g di uvetta
una mela piccola
olio per friggere
zucchero a velo
Preparazione:
- Mettete l’uvetta a mollo nel liquore per un’oretta.
- Mescolate le due farine con lo zucchero e il lievito.
- Unite il burro fuso e il latte, un po’ per volta, girando con la frusta a mano fino a ottenere una pastella senza grumi.
- Aggiungete la mela tagliata a pezzetti e l’uvetta con anche un paio di cucchiai del liquore in cui l’avete ammollata.
- Scaldate abbondante olio per friggere e fateci cadere l’impasto a cucchiaini, friggendo due o tre frittelle per volta.
- Ritirate le frittelle appena sono di un bel colore ambrato, passatele sulla carta assorbente, fatele intiepidire per bene e cospargetele con lo zucchero a velo.
Questo è già il mio terzo tentativo di riproduzione delle frittelle di Carnevale della mia nonna e devo dire che, se anche non sono riuscite proprio uguali, sono state comunque apprezzatissime, soprattutto dalla mia piccola Principessa, che ne ha mangiate una quantità davvero spropositata.
E poi chissà se riuscirò mai a risentire quel sapore del ricordo, forse quelle frittelle della nonna erano la cosa più buona del mondo perché io ero piccola, e c’era il Carnevale, e c’era la nonna che le preparava per me, e non potevo mai mangiare tutte quelle che avrei voluto, altrimenti la nonna mi redarguiva col suo vocione un po’ roco e poi però mi sorrideva, dietro gli occhialoni che le scendevano sempre sul naso. E, mentre ve lo racconto, non posso trattenere un sospiro e una lacrima. E va bene così.
Come sempre, sarei lieta di leggere i vostri commenti, le vostre opinioni, i dubbi, le critiche, le domande, i suggerimenti e tutto quello che vi va di condividere.
Sono golosissime! E senza uova mi incuriosiscono tanto, brava la tua nonna e brava tu che ce ne hai parlato! Un bacio
Ciao Zeudi, anche mia nonna ha sempre misurato “a pugni”… 2 pugni di farina, uno di zucchero, un po’ di burro… e quanto era brava! Anche io cerco di riproporre alcuni piatti che faceva, ma come diceva lei:”In cucina ognuno ha la sua mano” e i gusti sono diversi, anche se utilizzi lo stesso metodo e gli stessi ingredienti. Io ho sempre pensato che quel qualcosa in più sia l’amore che ci metti preparando. Queste frittelline mi ispirano, e la ricetta di una nonna è una garanzia!
Le ho appena fatte da vendere El mio panificio!! Buonissime ho aggiunto solo un lo di cannella in polvere. Buonissime!!
Grazie mille, Patrizia, sono davvero contenta che ti siano piaciute e onorata che tu le abbia preparate addirittura per il tuo panificio, che bello!
… anch’io ho aggiunto un pizzico di cannella . Sono state mangiate in un battibaleno
Benissimo! Adesso avete fatto venire voglia anche a me di provare con la cannella! 🙂