In questo risotto, molto ricco e decisamente invernale, ho voluto mettere insieme ingredienti che facilmente si associano alla regione in cui vivo, il Piemonte. Dico che ci vivo e non mi azzardo a dire “la mia regione” perché, in realtà, io sono piemontese solo di terza generazione. I miei bisnonni materni sono emigrati qui dal poverissimo veneto del dopoguerra e i miei nonni paterni, invece, sono emigrati dalla miseria del profondo sud calabro un po’ più tardi. Tutti in cerca di una cosa soltanto, il lavoro. E l’hanno trovato tutti, in fabbrica. Oggi la vocazione industriale del Piemonte, e di Torino in particolare, è solo un ricordo e io non so se dire purtroppo o meno male. In ogni caso, ci sono ragioni infinite per amare il Piemonte, in cui sono nata, cresciuta e anche un po’ invecchiata e, non me vogliano i Piemontesi puri, che son rimasti pochi purtroppo, ma mi sento un po’ piemontese anch’io. Tornando agli ingredienti, ho scelto i porri, tra cui spiccano quelli di Cervere, in provincia di Cuneo, apprezzati per la loro dolcezza. Ho mantecato con la robiola, un formaggio di cui in Piemonte si producono moltissime varietà, la prima che mi viene in mente, per esempio, è quella di Roccaverano, molto nota. Infine, ho completato il mio risotto con la croccantezza della nocciola, pregiatissima la Tonda Gentile delle Langhe, anche detta Nocciola Piemonte, appunto. Il territorio piemontese straborda di eccellenze enogastronomiche riconosciute in tutto il mondo ed è anche grazie a queste, ma non solo naturalmente, che negli ultimi anni, finalmente, anche il turismo, forse più quello internazionale che quello nazionale, si è accorto di questo angolo di mondo, tanto che la famosa guida Lonely Planet ha premiato proprio il Piemonte come miglior regione da visitare nel 2019. E scusate se è poco. Va bene, dai, adesso sgonfio il petto e vi parlo del mio modesto risottino.
Ingredienti per due persone:
120 g di riso per risotti (io Carnaroli Il Buon Riso)
3 porri sottili
50 g di robiola fresca
30 g di nocciole tostate
700 ml di brodo vegetale
20 g di parmigiano grattugiato
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
Preparazione:
- Pulite i porri eliminando le estremità e la foglia più esterna, poi tagliateli a rondelle e stufateli nella pentola in cui cuocerete il risotto con due cucchiai di olio extravergine (o una noce di burro, se preferite), se necessario aggiungete un po’ di brodo bollente.
- Versate anche il riso insieme ai porri e fatelo tostare pochi minuti a fuoco alto, mescolando spesso. Attenzione a questo passaggio, perché i porri sono più delicati dello scalogno e della cipolla e tendono a bruciare facilmente.
- Iniziate a bagnare con il brodo e lasciate cuocere coperto a fuoco basso per il tempo necessario alla cottura del riso, aggiungendo il brodo e mescolando di tanto in tanto.
- Nel frattempo, tritate le nocciole grossolanamente con un coltello.
- Quando il riso è quasi cotto, mantecate con la robiola e il parmigiano e aggiungete buona parte delle nocciole.
- Lasciate riposare il risotto coperto per un paio di minuti e servitelo caldo completando con le nocciole lasciate da parte.
Io non sono una grande amante del formaggio, perciò ho scelto una robiola fresca, di cui invece gradisco molto il sapore delicato di latte con il retrogusto acidulo leggerissimo, ma, come vi dicevo, potete scegliere tra moltissimi tipi di robiola, anche più stagionata, se desiderate dare al vostro risotto un sapore un po’ più forte.
Come sempre, sarei lieta di leggere i vostri commenti, le vostre opinioni, i dubbi, le domande, le critiche, i suggerimenti e tutto quello che vi va di condividere.
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Ma lo sai che da parte di nonni materni sono anche io piemontese, tra Novi Ligure e Ovada 🙂 Questo risotto è favoloso, quella cremosità della robiola che si sposa perfettamente bene con le nocciole e i porri mi mette un’acquolina pazzesca! E poi il risotto lo adoro, lo farei un giorno sì e l’altro pure. Un bacio
Amo i risotti, specie quelli morbidi e cremosi e il tuo in versione “piemontese” mi ispira molto!!!
Baci
Trovo nel tuo semplice risottino un concentrato di specialità che si sposano perfettamente… less is more!